La potenza dello sguardo.
Da sempre resto affascinato dallo sguardo delle opere che appaiono inanimate nella sostanza, ma vivono nella forma. Tanto più se aggiunto al linguaggio immutabile nel tempo che è proprio della grazia dell’arte si aggiunge uno sguardo, esterno, parziale, un taglio che ci guida nella lettura.
La fotografia, come il cinema, ha il grande potere di scegliere cosa guardare e portare chi guarda una foto a prendere le parti del fotografo, vedere con i suoi occhi. In questa foto di Neil Mongillo sono chiari due livelli di “sguardo”: quello esistente tra i due soggetti dell’opera monumentale e quello della camera. Il secondo, ai fini della foto è molto più decisivo.
Lo sguardo della camera in primo luogo sceglie, pone l’attenzione su qualcosa ed esclude completamente tutto il resto e, facendo questo, enfatizza e dà forza a quanto vediamo. L’intensità dello sguardo raffigurato è propria dell’intensità dello sguardo della camera “che guarda”.
É proprio vero che la bellezza non sta nella cosa guardata, ma nello sguardo.


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